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'O Sole mio è una canzone napoletana, pubblicata nel 1898 e conosciuta in tutto il mondo. È stata incisa da cantanti di varie lingue.

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Che bella cosa una giornata di sole,
un’aria serena dopo una tempesta!
Per l’aria fresca pare già una festa
Che bella cosa una giornata di sole.
Ma un altro sole più bello non c’è.
Il sole mio, sta in fronte a te!
Il sole, il sole mio, sta in fronte a te,
sta in fronte a te!

 

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Le Alpi sono la catena montuosa più importante d'Europa[2], situata a cavallo dei confini di Italia, Francia, Svizzera, Liechtenstein, Germania, Austria, Slovenia e, sia pure in modo del tutto marginale, l'Ungheria.

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Le Alpi sono la catena montuosa più importante d'Europa[2], situata a cavallo dei confini di ItaliaFranciaSvizzeraLiechtensteinGermaniaAustriaSlovenia e, sia pure in modo del tutto marginale, l'Ungheria[1]. Separano l'Europa centrale da quella meridionale e racchiudono la regione geografica italiana, comprendendo al loro interno le vette più alte del continente europeo, tra cui il Monte Bianco, che con i suoi 4810 m d'altezza è la montagna più alta della catena, d'Italia, di Francia e in generale del continente[3].

Nell'ambito europeo questa catena montuosa assume notevole importanza, sotto numerosi aspetti: geografici, storici, culturali e naturalistici; in particolare la natura alpina è contraddistinta da molti ambienti incontaminati, perché protetti da condizioni geografiche particolari e da una precoce attenzione alla loro conservazione; non è un caso che il primo parco nazionale d'Europa sia stato istituito nelle Alpi Svizzere nel 1914[4] e che l'Italia e la Francia abbiano i loro più antichi parchi nazionali situati proprio nelle Alpi[5]; significativo inoltre è il fatto che ben 17 siti alpini appartengono al patrimonio dell'umanità, 4 per criteri naturalistici e 13 per criteri culturali.

La regione alpina ha una popolazione di 14 milioni di persone nell'intera area[6] e possiede una forte identità culturale, che spesso supera i confini nazionali; si può infatti parlare di "civiltà alpina"[7], di "cultura alpina" e di "folclore alpino"[8]. Anche a livello economico le Alpi presentano molti elementi di omogeneità; infatti nei villaggi alpini di ogni nazione è fiorente la cultura tradizionale dell'agricoltura di montagna, della produzione di latte e formaggio e della lavorazione del legno[9], sebbene l'industria turistica, che cominciò a svilupparsi all'inizio del XX secolo, si espanse notevolmente dopo la seconda guerra mondiale, fino a diventare l'attività economica dominante in gran parte del territorio alpino. Le notevoli bellezze naturali delle Alpi sono infatti meta di un considerevole flusso turistico[10]: ogni anno vi si recano 120 milioni di visitatori[11]

Anche per ciò che riguarda gli sport invernali, le Alpi rivestono un'importanza notevole; a riprova di ciò, dieci edizioni dei giochi olimpici invernali, sulle ventitré in tutto disputate, sono state ospitate nelle Alpi svizzerefrancesiitalianeaustriache e tedesche[12].

La storia della colonizzazione delle Alpi ebbe inizio con la fine dell'ultima glaciazione (circa 15 000 anni fa), quando la fusione dei ghiacci incominciò a rendere abitabili vaste zone vergini. Nella tarda preistoria i laghi prealpini ospitavano villaggi palafitticoli. Il testimone più famoso di quest'epoca è l'uomo di Similaun (detto anche "Oetzi").

Nell'età del ferro, dai Reti e Camuni (Alpi Retiche), dai Veneti e Illiri (le Alpi Orientali), dai Celti delle culture di Hallstatt e La Tènè (il versante settentrionale). Intorno alla metà del primo millennio i Celti irruppero a sud delle Alpi e invasero buona parte del versante meridionale e occidentale, prima abitati da Liguri.

A tali quattro gruppi etnici appartenevano i popoli, politicamente organizzati in piccoli stati o confederazioni tribali, esistenti all'arrivo dei Cartaginesi e dei Romani. Durante la seconda guerra punica i Liguri si allearono con i Cartaginesi, mentre i Galli si allearono preferibilmente con i Romani. L'episodio più famoso della guerra fu la traversata delle Alpi forse attraverso il colle del Moncenisio in val di Susa da parte dell'esercito di Annibale con gli elefanti. Alla fine della Seconda guerra punica l'Italia Settentrionale divenne la provincia romana della Gallia Cisalpina. Tuttavia, le Alpi rimanevano in buona parte autonome.

Una quarantina di popoli delle Alpi Occidentali furono combattuti e vinti dai Romani nel 15 a.C. A commemorare la vittoria fu costruito il Trofeo di Augusto, che si può vedere a La Turbie: rappresenta, per i francesi, la porta d'ingresso alla catena alpina. Alcuni popoli mantennero una certa autonomia sotto l'impero romano e non furono inglobati in alcuna delle province, bensì mantennero un'amministrazione particolare: si tratta dei regni di Cozio e dei Graii. A ricordo di tale trattamento privilegiato rimangono gli archi di Augusto eretti nelle rispettive capitali, Susa e Aosta.

Da quanto descritto, si capisce che nell'antichità le Alpi Occidentali erano le Alpi per antonomasia, attraversate da Annibale e da Giulio Cesare. Anche il nome "Alpes", che è utilizzato nel senso moderno per la prima volta in latino, è preso in prestito da una lingua parlata nelle Alpi Occidentali, probabilmente ligure, in cui significava semplicemente "montagne".

Durante il Medioevo, le Alpi furono una delle aree dell'Europa Occidentale meno toccate dal feudalesimo, in quanto il territorio non produceva abbastanza, oltre a quanto necessario alla famiglia del contadino o del pastore, per permettere di dare una parte del raccolto al feudatario. In effetti, i territori alpini non erano di alcun interesse economico per gli Stati della pianura, ma erano strategici su un piano militare.

Cosicché, ci furono due tendenze, spesso riscontrabili nello stesso territorio: da un lato, parecchi territori alpini godevano di una sostanziale autonomia interna, pur appartenendo ad uno Stato confinante, che aveva diritto di tenervi guarnigione. Dall'altro lato, molti di essi erano organizzati come comuni rustici, piccole repubbliche di montanari o di piccoli nobili locali.

Il caso estremo di queste due tendenze è la Confederazione, pienamente indipendente, dei cantoni svizzeri. Tuttavia, godevano di autonomia all'interno dei rispettivi Stati anche gli écartons delle Alpi francesi e dell'alta Val di Susa, le comunità delle valli valdostane ed i tre "terzi" della Valtellina, nonché le contee di Bormio e Chiavenna, le Magnifiche Comunità di Fiemme e di Fassa e la Magnifica Comunità di Cadore, che si autogovernava attraverso i propri statuti.

Tutte queste autonomie locali cessarono con l'occupazione napoleonica dei vari Stati e l'Ottocento vide l'affermarsi delle amministrazioni centralizzate in tutti gli Stati alpini, forse esclusa la Svizzera. A partire dalla seconda guerra mondiale questa tendenza si è invertita e, sia pure per motivi questa volta linguistici, territori come la Valle d'Aosta e le province di Bolzano e Trento hanno riottenuto un'autonomia che ricorda per certi versi quella di cui avevano goduto i territori alpini prima di Napoleone.

Secondo tutte le più diffuse convenzioni, il limite occidentale delle Alpi è la Bocchetta di Altare o colle di Cadibona; il confine geologico è situato più ad est, nei pressi del Passo dei Giovi[14], lungo una discontinuità tettonica denominata linea Sestri-Voltaggio.[15].

Il limite orientale, invece, è identificato diversamente, a seconda delle varie convenzioni. Secondo la Suddivisione Orografica Internazionale Unificata del Sistema Alpino, il limite orientale si distende tra ViennaGrazMariborLubiana e la Sella di Godovici[16]. Secondo la Partizione delle Alpi, invece, il limite orientale delle Alpi è il Passo di Vrata, dove iniziano le Alpi Dinariche[16]. La suddivisione didattica tradizionale italiana segue, come limiti della catena alpina, il criterio della "Partizione delle Alpi"[17].

L'intero sistema montuoso si distende per circa 1300 km, formando un arco tra l'Italia Settentrionale, la Francia sudorientale, la Svizzera meridionale, il Liechtenstein, la Germania meridionale, l'Austria e la Slovenia occidentale, raggiungendo con le sue estreme propaggini l'Ungheria occidentale[18]. Tra Verona e Monaco di Baviera, le Alpi raggiungono la larghezza massima (circa 250 km), mentre nella parte sud-occidentale si arriva a quella minima (la catena tra Saluzzo e Grenoble è larga circa 120 km)[19]. L'arco alpino italiano presenta 3 grandi archi concavi presso CuneoVarese e Udine e una parte convessa presso Verona. Le Alpi settentrionali sono più lineari, con un unico arco presso Ginevra.

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Amalfi è un comune italiano di 4 824 abitanti della provincia di Salerno in Campania.

Amalfi è un comune italiano di 4 824 abitanti della provincia di Salerno in Campania.

Fiorente repubblica marinara in epoca alto-medievale (assieme a GenovaPisa e Venezia), è altresì nota per aver dato il nome alle Tavole amalfitane, un codice marittimo adoperato in tutta l'area mediterranea dal XII al XVI secolo.

Nel 1997 alla Costiera amalfitana, di cui Amalfi è il principale centro geografico e storico, è stato riconosciuto il titolo di Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO.

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Ancona (AFI: /anˈkona/, ascolta; Ancona in anconitano) è un comune italiano, capoluogo della provincia omonima e delle Marche.

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Ancona (AFI/anˈkona/[7][8]ascolta[?·info]; Ancona in anconitano) è un comune italiano di 98 758 abitanti[4]capoluogo della provincia omonima e delle Marche. Affacciata sul mare Adriatico, sorge su un promontorio a forma di gomito piegato, che protegge l'ampio porto naturale, tra i maggiori d'Italia[9]. È uno dei principali centri economici della regione, oltre che suo principale centro urbano per dimensioni e popolazione.

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Aosta è un comune italiano ,capoluogo della regione autonoma Valle d'Aosta.

Aosta (pronuncia Aòsta/a'ɔsta/[4]Aoste in francese/ɔst/[5][6]Aoûta in arpitano sopradialettaleOûta o Veulla in patois valdostano standard, Ohta nella variante della bassa valle[6]Augschtal in walser[7]Osta o Aosta in piemontese[8]); è un comune italiano di 33 149 abitanti[1]capoluogo della regione autonoma Valle d'Aosta.

 

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和平祭坛

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L'Ara Pacis Augustae (Altare della pace di Augusto) è un altare fatto costruire da Augusto nel 9 a.C. alla Pace[1] nell'accezione di divinità.

Originariamente posto in una zona del Campo Marzio consacrata alla celebrazione delle vittorie, il luogo era emblematico perché posto a un miglio romano (1.472 m) dal pomerium, limite della città dove il console di ritorno da una spedizione militare perdeva i poteri ad essa relativi (imperium militiae) e rientrava in possesso dei propri poteri civili (imperium domi).

Questo monumento rappresenta una delle più significative testimonianze pervenuteci dell'arte augustea e intende simboleggiare la pace e la prosperità raggiunte come risultato della Pax Romana.

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L'architettura rinascimentale è quella fase dell'architettura italiana che si sviluppò dal 1420 alla metà del XVI secolo, con il ritorno alla vita dell'antichità classica.

L'architettura rinascimentale è quella fase dell'architettura italiana che si sviluppò dal 1420 alla metà del XVI secolo, con il ritorno alla vita dell'antichità classica.[1]

Caratteristiche principali dell'architettura rinascimentale sono infatti la sensibilità verso il passato antico, la ripresa degli ordini classici, l'articolazione chiara nelle piante e negli alzati, nonché le proporzioni tra le singole parti degli edifici.[1]

Lo stile del cosiddetto "primo rinascimento" ebbe origine a Firenze, favorito dall'affermazione della borghesia e della cultura umanistica, fiorendo poi in altre corti come quelle di Mantova e di Urbino.[1][2] La successiva fase cinquecentesca, detta "Rinascimento classico",[2] ebbe in Roma il nuovo centro della vita artistica, coesistendo nello stesso secolo con il Manierismo, che è generalmente considerato dalla storiografia come la terza fase del Rinascimento.[3]

Nei secoli seguenti le idee architettoniche elaborate in Italia si propagarono anche nel resto d'Europa, ma le opere che ne scaturirono ebbero poco in comune con le caratteristiche dell'architettura italiana, consistenti nella ripresa di particolari romani e nel senso di equilibrio e stabilità.

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L'arco di Costantino è un arco trionfale a tre fornici (con un passaggio centrale affiancato da due passaggi laterali più piccoli), situato a Roma, a breve distanza dal Colosseo.

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L'arco di Costantino è un arco trionfale a tre fornici (con un passaggio centrale affiancato da due passaggi laterali più piccoli), situato a Roma, a breve distanza dal Colosseo. L'Arco può essere considerato come un vero e proprio museo di scultura romana ufficiale, straordinario per ricchezza e importanza[1]. Le dimensioni generali del prospetto sono di 21 m di altezza, 25,9 metri di larghezza e 7,4 m di profondità.

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L'Arco Etrusco o di Augusto è una delle sette porte delle mura etrusche di Perugia.

L'Arco Etrusco o di Augusto è una delle sette porte delle mura etrusche di Perugia. Fu costruito nella seconda metà del III secolo a.C. e fu fatto ristrutturare da Augusto nel 40 a.C. dopo la sua vittoria nella guerra di Perugia. Rappresenta la più integra e monumentale delle porte etrusche cittadine e si apre sul cardo maximus della città, corrispondente all'attuale via Ulisse Rocchi. Augusto aveva cinto di assedio Perugia per ben sette mesi, all'incirca nel 40 a.C., prima che la città capitolasse. Era il periodo della guerra civile tra Ottaviano Augusto e Marco Antonio. Il fratello di quest'ultimo, Lucio, si era asserragliato nella città. Perugia, all'epoca, era un bastione molto difficile da espugnare, posto in altura e protetto dalla cinta muraria che univa le sette porte. Inoltre, dalle cronache di Dione Cassio, sappiamo anche che l'esercito di Lucio era numericamente forte e la città era ben rifornita di viveri. L'assedio di Perugia ebbe il suo culmine con l'incendio della Città, si dice per consiglio di Caio Cestio soprannominato Macedonico. Negli anni successivi Perugia fu restituita al suo splendore dai Perugini sotto gli auspici di Cesare Augusto che nel frattempo aveva sterminato i nobili a lui ostili sostituendoli, alla guida della città, con nobili famiglie amiche, tra cui la più importante quella dei Vibi. Dell'incendio del 40 a.C. rimangono tracce dei resti di una villa romana rinvenuta negli scavi sotto la cattedrale di San Lorenzo, Duomo di Perugia. Nel periodo Augusteo, nelle pietre etrusche dell'antico sesto dell'arco, fu scolpita la scritta AVGVSTA PERVSIA. L'altra iscrizione che orna la fascia orizzontale superiore all'arco stesso reca, "COLONIA VIBIA" e ricorda l'epoca dell'imperatore romano di origini perugine Gaio Vibio Treboniano Gallo e del figlio co-imperatore Volusiano Veldumniano ambedue della famiglia Vibia.

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L'Arena di Verona è un anfiteatro romano situato nel centro storico di Verona, icona della città veneta insieme alle figure di Romeo e Giulietta.

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L'Arena di Verona è un anfiteatro romano situato nel centro storico di Verona, icona della città veneta insieme alle figure di Romeo e Giulietta. Si tratta di uno dei grandi fabbricati che hanno caratterizzato l'architettura romana ed uno degli anfiteatri antichi giunto a noi con il miglior grado di conservazione, grazie ai sistematici restauri eseguiti fin dal Cinquecento; proprio per questo motivo, nonostante le numerose trasformazioni subite, esso consente al visitatore di poter facilmente comprendere la struttura di questo genere di edifici, rigorosamente soggetti alla funzione cui erano destinati ma dotati comunque di una essenziale bellezza.[1]

Nella stagione estiva ospita il celebre festival lirico areniano, le cui stagioni si svolgono ininterrottamente dal 1913,[N 1] mentre in quelle primaverile e autunnale è tappa di molti cantanti e musicisti internazionali.

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Assisi (AFI: /asˈsizi/) è un comune italiano della provincia di Perugia in Umbria. È nota per essere la città in cui vissero e morirono san Francesco, patrono d'Italia, e santa Chiara.

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 阿西西為義大利重要的藝術城市,瀰漫著中世紀風情一派優雅閒情。

位於義大利中部溫布利亞(Umbria)境內,距翡冷翠車程約兩小時。十三世紀法蘭西斯(Francesca)曾在此創立方濟會,過著清貧的生活,四處傳道,照顧貧苦的民眾及病患。方濟會女信徒佳樂,在此創立聖佳樂會。聖方濟長方形教堂(Basilica di San Francesco)建於法蘭西斯過世後兩年,其遺體即葬於此。文藝復興時期的畫家喬托(Gitto)在此有一系列濕壁畫作。阿西西的建築古意濃厚,被稱為天主教的堡壘,有著寧靜祥和的氣氛。

聖方濟San Francesco (1182-1226)是第一位捨棄拉丁文而用義大利文寫作的作家,聖方濟教派創始者,聖方濟教堂始建於1228年。下層教堂建於1230年,於聖方濟各 死後2年開始動工,上層教堂則於1232年才開始動工,上層教堂所在地過去被稱為地獄之丘,因為曾經死刑犯處決的地點,當然了,後來改名為「天堂之丘」, 上下兩層建築在經過歲月的變遷之後,融合成協調而優美的整體建築,現在重新整修過的聖方濟各教堂顯得簇新而華麗,對於期待能懷舊的遊客而言,會有些許的失 落感。

 

阿西西意大利语:Assisi,天主教中文译作“亚西西”)是意大利翁布里亚大区佩鲁贾省的一个城市,位于苏巴修山的西侧。

阿西西是亚西西的方济各的诞生地,他于1208年在此创立方济各会;也是亚西西的圣嘉勒的出生地,她创立了贫穷修女会。19世纪的痛苦圣母加俾额尔也出生在这里。

2000年,亚西西的圣方济各圣殿和其他方济各会建筑被列为世界遗产

1986年以来,世界宗教领导人会议不定期举行。

Assisi ist eine Stadt mit 28.379 Einwohnern (Stand 31. Dezember 2016) im mittelitalienischen Umbrien in der Nähe der Regionalhauptstadt Perugia. Sie ist Geburtsort des Hl. Franz von Assisi (auch Hl. Franziskus), des Gründers der Minderen Brüder (heute: Franziskaner oder Minoriten) und der Hl. Klara, der Gründerin des Klarissenordens.

Das mittelalterliche Stadtbild mit Stadtmauer und Festungsruine Rocca Maggiore ist noch gut erhalten und wurde im Jahr 2000 zum Weltkulturerbe der UNESCO ernannt.

Assisi (Italian pronunciation: [asˈsiːzi], from the Latin: Asisium) is a town and comune of Italy in the Province of Perugia in the Umbria region, on the western flank of Monte Subasio.

It is generally regarded as the birthplace of the Latin poet Propertius, born around 50–45 BC. It is the birthplace of St. Francis, who founded the Franciscan religious order in the town in 1208, and St. Clare (Chiara d'Offreducci), the founder of the Poor Sisters, which later became the Order of Poor Clares after her death. The 19th-century Saint Gabriel of Our Lady of Sorrows was also born in Assisi.

Assise (en italien Assisi) est une ville italienne d'environ 28 100 habitants, située dans la province de Pérouse (Perugia) en Ombrie (Umbria).

Assise est surtout célèbre pour son apogée médiéval et pour être le lieu de naissance et de mort de Francesco Bernardone, plus connu sous le nom de François d'Assise, un des plus grands saints de l'Église catholique romaine. Pour son patrimoine exceptionnel, la ville est classée sur la liste du patrimoine mondial de l'Unesco.

Assise a été le siège de plusieurs rencontres interreligieuses, connues sous le nom de rencontres d'Assise, en 1986, 1993, 2002, et 2011.

Asís (en latín: Asisium, en italiano: Assisi) es una ciudad y comune en la provincia de Perugia región de Umbría, en Italia.

Según el censo de 2007, la municipalidad contaba con 26.000 habitantes en un término municipal de 187 km². La ciudad en sí cuenta con una población de cerca de 5.500 personas. Tras las elecciones de 2006, el ayuntamiento está regido por Claudio Ricci (PdL).

Sede episcopal relevante, es además la ciudad donde nacieron san Francisco de Asís, fundador en 1208 de la orden Franciscana o "franciscanos", y santa Clara de Asís (Chiara d’Offreducci), fundadora de la Orden de las hermanas pobres de Santa Clara o "clarisas".

 

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Bari è un comune italiano, capoluogo della regione Puglia e dell'omonima città metropolitana.

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Bari (ascolta[?·info], AFI['baːri]Bare ['baːrə] in dialetto barese; fino al 1931 Bari delle Puglie[4]) è un comune italiano di 316 444 abitanti[1], capoluogo della regione Puglia e dell'omonima città metropolitana.

È nota anche per essere la città nella quale riposano le reliquie di San Nicola. Tale condizione ha reso Bari e la sua basilica uno dei centri prediletti dalla Chiesa ortodossa in Occidente e anche un importante centro di comunicazione interconfessionale tra l'Ortodossia e il Cattolicesimo.

Bari ha una solida tradizione mercantile-imprenditoriale e da sempre è punto nevralgico nell'ambito del commercio e dei contatti politico-culturali con il Medio Oriente. Il suo porto è il maggiore scalo passeggeri italiano del mare Adriatico. Dal 1930 si tiene a Bari la Fiera del Levante, tra le principali esposizioni fieristiche d'Italia.

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