Enciclopedia italiana
Che bella cosa una giornata di sole, |
un’aria serena dopo una tempesta! |
Per l’aria fresca pare già una festa |
Che bella cosa una giornata di sole. |
Ma un altro sole più bello non c’è. |
Il sole mio, sta in fronte a te! |
Il sole, il sole mio, sta in fronte a te, |
sta in fronte a te! |
L'Arena di Verona è un anfiteatro romano situato nel centro storico di Verona, icona della città veneta insieme alle figure di Romeo e Giulietta. Si tratta di uno dei grandi fabbricati che hanno caratterizzato l'architettura romana ed uno degli anfiteatri antichi giunto a noi con il miglior grado di conservazione, grazie ai sistematici restauri eseguiti fin dal Cinquecento; proprio per questo motivo, nonostante le numerose trasformazioni subite, esso consente al visitatore di poter facilmente comprendere la struttura di questo genere di edifici, rigorosamente soggetti alla funzione cui erano destinati ma dotati comunque di una essenziale bellezza.[1]
Nella stagione estiva ospita il celebre festival lirico areniano, le cui stagioni si svolgono ininterrottamente dal 1913,[N 1] mentre in quelle primaverile e autunnale è tappa di molti cantanti e musicisti internazionali.
Ludwig van Beethoven ([beˈtɔven] o [beˈtoven][1]; in tedesco [ˈluːtvɪç fan ˈbeːthoːfn̩][2][3]; Bonn, 16 dicembre[4] 1770 – Vienna, 26 marzo 1827) è stato un compositore e pianista tedesco.
Figura cruciale della musica colta occidentale, Beethoven fu l'ultimo rappresentante di rilievo del classicismo viennese ed è considerato uno dei più grandi e influenti compositori di tutti i tempi. Annoverato tra i massimi geni della storia della musica, nonostante la sordità (ipoacusia) che lo colpì prima ancora di aver compiuto i trent'anni, egli continuò a comporre, dirigere e suonare.
Beethoven ha lasciato una produzione musicale fondamentale, straordinaria per forza espressiva e per la capacità di evocare emozioni.[5]
L'influenza di Beethoven fu di vitale importanza per il linguaggio musicale del XIX secolo e per quelli successivi, tanto da rappresentare un modello per molti compositori. Il mito del Beethoven "artista eroico", capace di trasmettere attraverso la sua opera ogni sua emozione, esperienza personale o sentimento, crebbe moltissimo nel periodo Romantico;[6] tuttavia, pur anticipando molti aspetti del futuro Romanticismo,[7][8] la sua adesione alle regole dell'armonia nelle modulazioni, il rigetto dei cromatismi nelle melodie, la cura dell'equilibrio formale dei brani lo collocano nel solco della tradizione del classicismo.[9]
Nel catalogo delle composizioni beethoveniane hanno grande rilievo la sua produzione cameristica, quella sinfonica e le opere pianistiche.