1. L'italiano ( 00:00 ) 2. Serenata ( 03:59 ) 3. Donna Donna Mia ( 07:48 ) 4. Solo Noi ( 10:51 ) 5. La Mia Musica ( 14:58 ) 6. Innamorati ( 19:16 ) 7. Flash ( 23:12 ) 8. C'est Venise ( 26:34 ) 9. Donna ( 30:51 ) 10. 'Na Parola ( 34:56 ) 11. Un'estate Con Te ( 37:20 ) 12. Francesca Non Sa ( 41:13 ) 13. Maledetto Sogno ( 44:51 ) 14. Sinfonia ( 48:11 ) 15. Napoli ( 52:45 ) 16. Le Mamme ( 57:11 ) 17. Io Amo ( 1:01:21 ) 18. Sara' ( 1:05:32 ) 19. Voglio L'anima ( 1:09:34 ) 20. Una Domenica Italiana ( 1:13:17 )
L'Università di Parma affonda le proprie radici prima dell'anno mille: il decreto imperiale del 962[5] (conservato nell'archivio vescovile), conferito dall'imperatore Ottone I al vescovo di Parma Uberto, sancì l'istituzionalizzazione a Parma di una scuola superiore di diritto, indirizzata alla formazione della professione notarile.[6][7]
Nel medioevo la città fu sede rinomata di studi e richiamò studenti anche da paesi d'oltralpe. Le varie redazioni degli statuti comunali medievali provvederono in più punti a disciplinare le attività di scolari, maestri e dottori, testimoniando il radicamento in città dello Studium parmense.
Lo Studium fu soppresso nel 1387[8][7] da Gian Galeazzo Visconti in quanto predilesse quello di Pavia. Fu successivamente rifondato da Niccolò III d'Este[9] nel 1412 configurandolo come università[7]. Con l'avvento dei Farnese in città, nel 1545, furono istituiti il collegio dei Nobili, la biblioteca Palatina, l'Accademia di belle arti e l'orto botanico. Dopo le vicende alterne[quali sarebbero nel concreto tali vicende?] del periodo napoleonico, l'ateneo tornò alla sua tradizionale configurazione durante il ducato di Maria Luigia d'Austria sviluppandosi in maniera costante a partire dalla fine dell'Ottocento.