Rigoletto - Preludio Rigoletto - "La donna è mobile" (02:22) Rigoletto - "Cortigiani, vil razza dannata" (04:45) Nabucco - Overture (09:22) Nabucco - "Va Pensiero" (19:25) Nabucco - "Gli arredi festivi" (24:07) La Traviata - Preludio Act 1 (30:03) La Traviata - Preludio Act 4 (33:49) La Traviata - "Di provenza il mar, il suol" (37:29) La Traviata - "Libiamo ne' lieti calici" (41:50) Aida - Overture (45:00) Aida - "Marcia Trionfale" (49:41) Aida - Entrata Atto 2 (50:44) Un Ballo In Maschera - "Morrò, ma prima in grazia" (55:00) La Traviata - "Un dì felice, eterea" (59:51) La Forza del Destino - Overture (1:02:32) La Forza del destino - "Son Pereda son ricco d'onore" (1:09:59) I Lombardi - Overture (1:12:39) Macbeth - Overture (1:17:15) Macbeth - Balletto Act 3 (1:20:34) Macbeth - Valzer Act 3 (1:23:05) Macbeth - "Che faceste, dite su" (1:26:21) Il Trovatore - "Vedi! Le fosche notturne spoglie" (1:29:53) Il Trovatore - "Il balen del suo sorriso" (1:32:49) Il Trovatore - "Stride la vampa" (1:38:35) Don Carlo - "O don fatale" (1:41:05) I Vespri Siciliani - Overture (1:45:39) Requiem - "Dies Irae" (1:56:14)
Il Pantheon (in greco antico: Πάνθεον [ἱερόν], Pántheon [hierón], «[tempio] di tutti gli dei»), in latino classico Pantheum[1], è un edificio della Roma antica situato nel rione Pigna nel centro storico, costruito come tempio dedicato a tutte le divinità passate, presenti e future. Fu fondato nel 27 a.C. dall'arpinate Marco Vipsanio Agrippa, genero di Augusto. Fu fatto ricostruire dall'imperatore Adriano presumibilmente dal 112-115 fino al 124 d.C. circa[2], dopo che gli incendi dell'80 e del 110 d.C. avevano danneggiato la costruzione precedente di età augustea.[3]
È composto da una struttura circolare unita a un portico in colonne corinzie (otto frontali e due gruppi di quattro in seconda e terza fila) che sorreggono un frontone. La grande cella circolare, detta rotonda, è cinta da spesse pareti in muratura e da otto grandi piloni su cui è ripartito il peso della caratteristica cupola emisferica in calcestruzzo che ospita al suo apice un'apertura circolare detta oculo, che permette l'illuminazione dell'ambiente interno. L'altezza dell'edificio calcolata all'oculo è pari al diametro della rotonda, caratteristica che rispecchia i criteri classici di architettura equilibrata e armoniosa. A quasi due millenni dalla sua costruzione, la cupola intradossata del Pantheon è ancora oggi una delle cupole più grandi di tutto il mondo[4], e nello specifico la più grande costruita in calcestruzzo romano.[5]
All'inizio del VII secolo il Pantheon è stato convertito in basilica cristiana chiamata Santa Maria della Rotonda[6] o Santa Maria ad Martyres, il che gli ha consentito di sopravvivere quasi integro alle spoliazioni inflitte dai papi agli edifici della Roma classica. Gode del rango di basilica minore ed è l'unica basilica di Roma oltre a quelle patriarcali ad avere ancora un capitolo[7]. Gli abitanti di Roma lo chiamavano popolarmente la Rotonna[8] ("la Rotonda"), da cui derivano anche il nome della piazza e della via antistanti[9].
Proprietà demaniale dello Stato Italiano, dal dicembre 2014 il Ministero per i beni e le attività culturali lo ha gestito tramite il Polo museale del Lazio, e dal dicembre 2019 attraverso la Direzione Musei statali di Roma. Nel 2019 ha fatto registrare 8.955.569 visitatori, risultando il sito museale statale italiano più visitato[10].
Core 'ngrato ist ein klassisches neapolitanisches Lied, dessen Text 1911 von dem kalabrischen Emigranten Riccardo Cordiferro, Pseudonym von Alessandro Sisca, geboren in San Pietro in Guarano (CS) (wo sein Vater, Francesco Sisca, im Rathaus angestellt war), geschrieben wurde, der nach Neapel, der Heimatstadt seiner Mutter Emilia Cristarelli, zog, um sein Studium zu beenden, und später nach New York auswanderte. Die Musik des Liedes stammt hingegen von Salvatore Cardillo.
Anfangs ahnte keiner der beiden, dass das Lied ein großer Erfolg werden würde, Cardillo hielt es sogar für eine "porcheriola". Als es in Neapel ankam, hatte "Core 'ngrato" stattdessen einen großen Einfluss auf das Publikum und wurde das erste erfolgreiche neapolitanische Lied, das aus den Vereinigten Staaten kam.