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Nek ist ein italienischer Pop-Rock-Musiker, der 1997 mit dem Lied Laura non c’è international bekannt wurde.

 

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Edoardo Bennato ist ein italienischer Cantautore und Rockmusiker.

 

Francesco De Gregori ist ein italienischer Cantautore (Liederdichter).

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Gigi D’Agostino ist ein italienischer DJ, Remixer und Musikproduzent. Er gilt als Ikone sowie Erfinder des Lento-Violento-Stiles und als bedeutender Interpret der Italo-Dance-Szene.

 

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Lucio Battisti war ein italienischer Cantautore (Liederdichter), Komponist und Multiinstrumentalist.

Vereinshymne des FC Bayern München

Giusy Ferreri ist eine italienische Popsängerin.

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Claudio Baglioni ist ein italienischer Cantautore und Sänger.

Sergio Bruni war ein beliebter italienischer Sänger, Gitarrist und Songschreiber. Er wurde oft "Die Stimme Neapels" genannt.

Ricchi E Poveri ist eine italienische Popgruppe, die 1967 in Genua gegründet wurde. Nach ihrem Durchbruch in Italien nahm sie am Grand Prix Eurovision 1978 teil und war in den 1980er-Jahren auch im deutschsprachigen Raum erfolgreich.

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Neapolitanische Volksmusik, Roberto Murolo war ein italienischer Sänger, Gitarrist und Cantautore.

 

Luis Miguel ist ein mexikanischer Sänger lateinamerikanischer Musik. Mit sechs Grammys und sechs Latin Grammys gehört er zu den erfolgreichsten Künstlern dieses Bereichs. Er hat in seiner Karriere mehr als 100 Millionen Singles und Alben verkauft.

Mercanti e banchieri nell’Europa del '500. Storia e caratteristiche della crescita demografica, dello sviluppo economico e la rivoluzione dei prezzi in Europa

Devi conoscere

Cosa imparerai

  • a conoscere il contesto in cui si verificò la crescita demografica, lo sviluppo economico e la rivoluzione dei prezzi
  • a conoscere le caratteristiche di mercanti e banchieri e come si affermarono nel 1500
  • a conoscere le premesse della nascita della borsa e della finanza
  • a conoscere le principali capitali commerciali e finanziarie d’Europa nel Cinquecento

INDICE

  1. Il contesto: crescita demografica, sviluppo economico e la “rivoluzione dei prezzi” in Europa
  2. I mercanti e i banchieri nel 1500: storia e caratteristiche
  3. I banchieri tedeschi Fugger
  4. La nascita della borsa e della finanza: le Fiandre e la situazione di Anversa
  5. Le capitali commerciali e finanziarie d’Europa nel Cinquecento
  6. Concetti chiave

Il contesto: crescita demografica, sviluppo economico e la “rivoluzione dei prezzi” in Europa

Affresco raffigurante l'attività bancaria in Italia nel Medioevo
Affresco raffigurante l'attività bancaria in Italia nel Medioevo — Fonte: Getty-Images

Aumento della popolazioneNel corso del Cinquecentoin Europa si registrarono un notevole incremento demografico – la popolazione europea toccò gli ottanta milioni di unità -  e una crescita dei centri urbani.    

Crescita della produzione industrialeAnche la produzione industriale crebbe, sollecitata da un aumento della domanda. La scoperta dei territori oltreoceano determinò poi l’ampliamento delle rotte commerciali e il conseguente aumento dei traffici e del volume dei prodotti scambiati sia all’interno dell’Europa, sia tra Europa e Oriente, sia tra Europa ed America.    

Rivoluzione dei prezziNel corso del ‘500 si ebbe inoltre una crescita dell’inflazione con un forte aumento dei prezzi che determinò un ulteriore accentuarsi delle sperequazioni sociali, poiché furono colpiti prevalentemente coloro che percepivano un reddito fisso. Il Cinquecento in Europa fu così un secolo di profonde trasformazioni che incisero sull’economia e sulla società tutta.    

2I mercanti e i banchieri nel 1500: storia e caratteristiche

La figura del mercante-banchiereNel corso del Cinquecento, il mercante e il banchiere divennero tra le figure professionali che, più di altre, incisero con le loro attività sul tessuto economico, culturale e politico dell’Europa del XVI secolo. In questo periodo è possibile notare come molto spesso l’attività del banchiere e del mercante fossero svolte dalla medesima persona. Colui che commerciava, poteva infatti, con il capitale accumulato, investire il denaro anche per concedere prestiti, ad altri mercanti, o, addirittura, a sovrani e a monarchi. Attraverso la riscossione del denaro prestato e dell’interesse ad asso applicato, il mercante-banchiere poteva così investire il capitale accumulato per sostenere attività produttiveper concedere atri prestiti o per acquistare merci da comprare e da immettere sul mercato.  

Diffusione dei titoli di cambioIn questa epoca si diffusero degli strumenti alla base del sistema finanziario: i titoli di cambio con i quali si ufficializzava l’obbligatorietà del saldo del debito contratto. In questo modo concedere e ottenere prestiti divenne una pratica finanziaria particolarmente diffusa, poiché chi concedeva il credito era tutelato nei suoi diritti; prestare denaro fu uno degli strumenti tramite il quale in questo periodo si verificarono ingenti accumulazioni di capitale: colui che concedeva i prestiti, infatti, guadagnava denaro tramite i tassi di interesse applicate alle somme di denaro prestato.

3I banchieri tedeschi Fugger

Il finanziere tedesco Jacob Fugger (1459-1525) con il suo commercialista Matthaus Schwarz (1497-1574)
Il finanziere tedesco Jacob Fugger (1459-1525) con il suo commercialista Matthaus Schwarz (1497-1574) — Fonte: Getty-Images

I Fugger e il loro patrimonio leggendarioIn questo contesto, si distinsero in particolare alcune famiglie di banchieri. I banchieri tedeschi Höchstaetter e Welser erano assai noti, ma furono i Fugger ad avere una fama leggendaria. I Fugger erano originari di città di Augusta. La base della loro ricchezza era da individuarsi nelle attività commerciali intraprese con particolare intraprendenza nel corso del XV secolo. Accumulando capitali di generazione in generazione, i Fugger riuscirono a detenere un patrimonio che divenne leggendario. 

Jacob Fugger, il riccoJacob Fugger, soprannominato il ricco, fu l’esponente più noto di questa famiglia. Egli consolidò le ricchezze di famiglia e le fece aumentare a dismisura

Prestiti a sovrani, monarchi e papatoNel corso del Cinquecento, concedendo prestiti a sovrani, a monarchi, al papato, la famiglia Fugger riuscì, con i capitali accumulati e con i monopoli ottenuti, a estendere la propria attività commerciale e finanziaria in tutta Europa.  

Concessioni di prestiti e commercioI Fugger poterono così differenziare le loro attività in una molteplicità di settori - dalla concessioni di prestiti al commercio - e riuscirono, in numerose località europee, a ottenere il controllo del traffico di minerali e spezie e parimenti a ottenere ingenti guadagni dalla produzione di fustagno.

4La nascita della borsa e della finanza: le Fiandre e la situazione di Anversa

Il banchiere tedesco Bartolomeo Welser
Il banchiere tedesco Bartolomeo Welser — Fonte: Getty-Images

Diffusione delle borseNel corso del Cinquecento, si registrano delle innovazioni che trasformano l’economia e la finanza dell’Europa, le cui conseguenze hanno ricadute su larga scala. L’accumulo dei capitali, la dimensione ormai mondiale del mercato, il fenomeno della speculazione finanziaria si svilupparono parallelamente alla diffusione delle borse che, originatesi in Italia già durante il Trecento, divennero durante il Cinquecento il luogo simbolo del mondo degli affari

Fiandre e AnversaLe prime si diffusero nella regione delle Fiandre, una regione che rivestì un ruolo fondamentale come polo finanziario e snodo per i traffici, e in particolare ad Anversa, dagli anni Trenta del Cinquecento, per poi essere presenti in tutte le città più importanti a livello commerciale. Per mezzo delle borse, luoghi deputati allo scambio e alla contrattazione, i mercanti, i banchieri, i finanziatori di imprese commerciali, gli intermediari potevano incontrarsi, discutere di affari, prendere accordi, saldare i debiti

5Le capitali commerciali e finanziarie d’Europa nel Cinquecento

Soldati e mercanti che si imbarcano su una nave nel porto di Anversa, 1578
Soldati e mercanti che si imbarcano su una nave nel porto di Anversa, 1578 — Fonte: Getty-Images

La Lega AnseaticaIl settore economico che nel corso del Cinquecento subì le maggiori trasformazioni fu quello del commercio. Oltre ai traffici nel Mar Mediterraneo, nel corso del Cinquecento acquisirono molta importanza le rotte sull’Oceano Atlantico, sul Mar Baltico e sul Mar del Nord. Questi due mari, che bagnano le coste settentrionali d’Europa, erano controllati dalla Lega Anseatica ed erano solcati dalle navi cariche di merci e soprattutto di legname, una delle materie prime più importanti dell’epoca.

Le compagnie commercialiNel corso di questo secolo, inoltre, i mercanti cominciarono a unirsi in compagnie commerciali, per limitare i costi e i rischi dei viaggi oltremare. Tramite tali compagnie, i mercanti riuniti sostenevano finanziariamente un viaggio e, quando esso era concluso, procedevano alla spartizione del guadagno ottenuto. 

Le principali città commercialiTra le principali città commerciali, animate da un’alta concentrazione di commercianti e banchieri possono essere ricordate: 

  • Genova, Pisa, Venezia: le tre città erano importantissimi centri commerciali dove arrivavano prodotti dall’Oriente, in particolare le sete e le spezie, per poi essere immessi nel mercato europeo e raggiungere le città settentrionali del Continente. La città di Venezia era inoltre in concorrenza con il Portogallo per detenere il monopolio del commercio con l’Asia.
  • Anversa: la città non era solo la capitale finanziaria d’Europa, ma anche lo snodo principale di tutti i traffici commercialiinternazionali. La città è infatti in una posizione, sul fiume Schelda, che le permetteva di controllare le merci in arrivo sia dal Mediterraneo, sia dal Mar Baltico. Anversa era quindi il luogo di partenza e il luogo d’arrivo di merci prodotte su scala internazionale, il cui traffico permise alla città di arricchirsi enormemente grazie alla riscossione dei dazi. In essa si potevano così trovare mercanti e banchieri provenienti da tutta Europa che giungevano nella città per scambiare merci, regolare affari, concedere prestiti o saldare un debito.
  • Amsterdam: la città dei Paesi Bassi, scalzò il ruolo egemonico di Anversa soprattutto alla fine del XVI secolo;
  • Siviglia: dalla città spagnola, situata alla foce del Guadalquivir, partivano e arrivavano le navi che viaggiavano tra la Spagna e l’America. La corona esercitava un fortissimo controllo sui commerci: il monopolio dei traffici era detenuto dall’istituzione della Casa de la Contratación che doveva versare alla casa regnante una percentuale fissa dei guadagni. Le rotte commerciali con l’America era estremamente fruttuose: mais, patate, pomodori, caffè, tabacco, cotone, argento e altri metalli preziosi arrivavano in Spagna per poi essere venduti in tutta Europa.
  • Lisbona: la capitale del Portogallo deteneva un ruolo di primo piano nei commerci con l’Oriente, in particolare per ciò che concerne l’importazione del pepe e delle spezie, e mirava a togliere a Venezia il primato nei traffici con l’Oriente.Concetti chiave

France was one of the most energetic and creative nations in Western history. The ever-evolving French clothing tradition has remained an inspiration for fashionistas, says Abarrna Devi R.

Fashion is an integral part of the society and culture in France and acts as one of the core brand images for the country. Haute couture and pret-a-porter have French origins. France has produced many renowned designers and French designs have been dominating the fashion world since the 15th century. The French fashion industry has cultivated its reputation in style and innovation and remained an important cultural export for over four centuries. Designers like Gabrielle Bonheur 'Coco' Chanel, Christian Dior, Yves Saint Laurent, Thierry Herms and Louis Vuitton have founded some of the most famous and popular fashion brands.

In the 16th century, fashion clothing in France dealt with contrast fabrics, clashes, trims and other accessories. Silhouette, which refers to the line of a dress or the garment's overall shape, was wide and conical for women and square for men in the 1530s. Around the middle of that decade, a tall and narrow line with a V-shaped waist appeared. Focusing on the shoulder point, sleeves and skirts for women were widened. Ruffles got associated with neckband of a shirt and was shaped with clear folds. A ruffle, frill, or furbelow is a strip of fabric, lace or ribbon tightly gathered or pleated on one edge and applied to a garment, bedding, or other textile as a form of trimming.

Outer clothing for women was characterised by a loose or fitted gown over a petticoat. In the 1560s, trumpet sleeves were rejected and the silhouette became narrow and widened with concentration in shoulder and hip.

Between 1660 and 1700, the older silhouette was replaced by a long, lean line with a low waist for both men and women. A low-body, tightly-laced dress was plaited behind, with the petticoat looped upon a pannier (part of a skirt looped up round the hips) covered with a shirt. The dress was accompanied by black leather shoes. Winter dress for women was trimmed with fur. Overskirt was drawn back in later half of the decades, and pinned up with the heavily-decorated petticoat. But around 1650, full, loose sleeves became longer and tighter. The dress tightly hugged the body with a low and broad neckline and adjusted shoulder.

Men's clothing did not change much in the first half of the 17th century. In 1725, the skirts of the coat acted as a pannier. This was brought about by making five or six folds distended by paper or horsehair and by the black ribbon worn around the neck to give the effect of the frill. A hat carried under the arm and a wig added to the charm. At court ceremonies, women wore a large coat embroidered with gold that was open in the front and buttoned up with a belt or a waist band. The light coat was figure-hugging with tighter sleeves. It was projected in the back with a double row of silk or metal buttons in various shapes and sizes.

French fashion varied between 1750 and 1775. Elaborate court dresses with enchanting colours and decoration defined style. In the 1750s, the size of hoop skirts got smaller and was worn with formal dresses with side-hoops. Use of waistcoats and breeches continued. A low-neck gown was worn over a petticoat during this period. Sleeves were cut with frills or ruffles with fine linen attached to the smock sleeves. The neckline was fitted with trimmed fabric or lace ruffle and a neckerchief (scarf).

Fashion between 1795 and 1820 in European countries transformed into informal styles involving brocades and lace. It was distinctly different from earlier styles as well as from the ones seen in the latter half of the 19th century. Women's clothes were tight against the torso from the waist upwards and heavily full-skirted. The short-waist dresses adorned with soft, loose skirts were fabricated with white, transparent muslin. Evening gowns were trimmed and decorated with lace, ribbons and netting. Those were cut low with short sleeves.

In the 1800s, women's dressing was characterised by short hair with white hats, trim, feathers, lace, shawls and hooded-overcoats while men preferred linen shirts with high collars, tall hats and short and wigless hair.

In the 1810s, dress for women was designed with soft, subtle, sheer classical drapes with raised back waist and short-fitted single-breasted jackets. Their hair was parted in the centre and they wore tight ringlets in the ears. Men's dress was fabricated with single-breasted tailcoats, cravats (the forerunner of the necktie and bow tie) wrapped up to the chin with natural hair, tight breeches and silk stockings. Accessories included gold watches, canes and hats.

In the 1820s, women's dress came with waist lines that almost dropped with elaborate hem and neckline decoration, cone-shaped skirts and sleeves. Men's overcoats were designed with fur of velvet collars.

Fashion designers still get inspired by 18th century creations. The impact of the 'clothing revolution' changed the dynamics of history of clothing. Paris is a global fashion hub and despite competition from Italy, the United Kingdom, Spain and Germany, French citizens continue to maintain their indisputable image of modish, fashion-loving people.

About the author

Abarrna Devi R is a final year B. Tech student in the department of fashion technology in Bannari Amman Institute of Technology, Sathyamangalam, Coimbatore, and Tamil Nadu.

References

1. Dauncey, Hugh, ed., French Popular Culture: An Introduction, New York: Oxford University Press (Arnold Publishers), 2003.

2. DeJean, Joan, the Essence of Style: How the French Invented High Fashion, Fine Food, Chic Cafes, Style, Sophistication, and Glamour, New York: Free Press, 2005, ISBN978-0-7432-6413-6

3. Kelly, Michael, French Culture and Society: The Essentials, New York: Oxford University Press (Arnold Publishers), 2001, (a reference guide)

4. Nadeau, Jean-Benot and Julie Barlow, Sixty Million Frenchmen Can't Be Wrong: Why We Love France but Not the French, Sourcebooks Trade, 2003, ISBN1-4022-0045-5

5. Bourhis, Katell le: The Age of Napoleon: Costume from Revolution to Empire, 1789-1815, Metropolitan Museum of Art, 1989. ISBN0870995707

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